Rinnovo del CCNL : i sindacati rompono le trattative e proclamano lo sciopero per il 20 e 21 ottobre

speriamo che almeno questa simpatica signorina non faccia sciopero...

Come è noto, le trattative per il rinnovo del contratto si stanno trascinando da oltre un anno e mezzo senza aver raggiunto, al momento, alcun risultato tangibile se non l’indisponibilità assoluta da parte dei sindacati confederali di prendere in considerazione meccanismi e modelli contrattuali che possano efficacemente e realisticamente affrontare l’attuale difficile congiuntura.
Poichè riteniamo che le cose debbano essere documentate in modo corretto, riportiamo qui il comunicato congiunto emesso da FLAI-CGIL, FAi-CISL e UILA-UIL con il quale dichiarano gli scioperi programmati per il 20 e 21 ottobre. Pubblichiamo qui anche l’articolo di apertura di Arte Bianca, organo ufficiale della Federazione Italiana Panificatori che, in attesa di una risposta ufficiale federale, ben interpreta il pensiero dei panificatori italiani a tale proposito.
Il modello attuale di rinnovo, testardamente difeso dai sindacati e sostanzialmente identico da 50 anni a questa parte, è come sempre un’elencazione di richieste normative (sulle quali peraltro la federazione ha fin dall’inizio dato disponibilità a discutere e a trovare soluzioni condivise) che non fanno altro che fare da condimento alle richieste economiche quantificate in 106 euro mensili. La tragedia è che fino a circa dieci anni fa queste richieste economiche erano motivate in quanto si basavano sulle stime dell’inflazione programmata dai documenti di programmazione finaziaria del governo, salvo nel rinnovo successivoi tenere conto degli scostamenti e conguagliarne le differenze. Successivamente, e con una sforzo di fantasia tutta italica, si è passati all’inflazione percepita, valore che nessuno ha saputo bene come tecnicamente calcolare. Oggi siamo arrivati finalmente alla richiesta economica pura e semplice priva di qualunque motivazione o spiegazione di come sia stata calcolata o definita. Alla richiesta di spiegare come si era determinato l’importo di 106 euro la risposta è stata che, ” in fondo, non stiamo chiedendo grandi cose”.
Da notare che nel periodo di vigenza del contratto, per effetto della c risi economica, l’inflazione non solo è rimasta ferma ma in alcuni periodi è anche diminuita. pertanto gli aumenti già pagati e riconosciuti coprono abbondantemente il valore inflattivo.
Nonostante queste considerazioni, la federazione si è comunque dichiarata ripetutamente disponibile a discutere sia delle richieste normative che anche di possibili aumenti economici che fossero però concretamernte motivati.
Per fare questo ha proposto un nuovo modello di calcolo che fosse basato in percentuali da definire sull’andamento dell’economia nazionale, su quello del territorio provinciale, sui risultati economici della singola impresa ed infine sulla performace del dipendente. In altri termini, una parte dell’incremento salariale dovrebbe tenere conto dell’andamento generale dell’economia (vedi il già utilizzato parametro di andamento dell’inflazione), una parte del prodotto interno lordo provinciale ( a Reggio Calabria il PIL è circa il 50 % di quello di Bolzano e prezzi al consumo, costo della vita, prezzi del pane seguono ovviamente lo stesso andamento) , un’ulteriore parte dovrebbe riguardare l’andamento della singola impresa che oggi è perfettamente desumibile dai dati degli studi di settore ed infine una parte potrebbe valorizzare adeguatamente l’impegno di ogni singolo addetto distinguendolo rispetto a quello che si limita a fare il minimo indispensabile per tirare la paga.
D’altra parte, se proprio la pubblica amministrazione si pone continuamente il probema di valorizzare adeguatamente l’impegno dei lavoratori e tenerli distinti dai cosiddetti fannulloni ( termine forse eccessivo ma efficace…) perchè lo stesso discorso non dovrebbe valere per l’impresa privata?
Ecco, la chiusura totale, il rifiuto anche solo di discutere su queste proposte da parte delle organizzazioni confederali, la pretesa assoluta di discutere solo e soltanto sulla base stantia e superata da mercato delle vacche ( ti chiedo 106 ma poi mi accontento anche di meno purchè me li dai) lo dice lunga sull’apertura mentale, sulla comprensione di come il mondo sia totalmente cambiato in questi pochi anni.
La stessa dignità contrattuale non può che trovare rispondenza nel confronto e non nei niet confederali o nelle parole d’ordine che appartengono a periodi storici oramai del tutto superati. Sembra paradossale pensare che le imprese si trovano ad affrontare rivoluzioni di mercato ed industriali travolgenti e il sindacato, che pure alle aziende deve necessariamente guardare non come antagoniste ma come fonte di lavoro ed occupazione, si nasconde dietro riti che il mondo oramai ha dati per morti e sepolti. E non vi è dubbio che uno di questi riti sia proprio lo ” stato di agitazione” la proclamazione di “giornate di sciopero” l’evocazione di termini che suonerebbero ridicoli e superati come “gabbie salariali” o affamatori dei lavoratori. Ad affermazioni come queste si risponde semplicemente mostrando le buste paga che, almeno per questo comparto, sono certamente migliori anche di alcuni laureati che vengono impiegati in altri comparti per molto meno.

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Regolamento 1169/2011: le nuove norme di etichettatura per il Pane e Prodotti da forno Convegno regionale FVG lunedì 1° dicembre

Come noto, con il prossimo 14 dicembre entrerà in vigore il nuovo Regolamento (UE) 1169/2011 in materia di etichettatura degli alimenti.

meglio noto come regolamento sull’etichettatura nutrizionale, questa nuova normativa comunitaria ad applicazione immediata (è prevista la facoltà per gli Stati Membri di intervenire soltanto su un numero limitato di questioni) in realtà modifica profondamente tutta la disciplina dell’etichettatura mentre, per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale, l’obbligo di utilizzo riguarda soltanto i prodotti confezionati e non gli sfusi e, comunque, diviene obbligatorio soltanto dopo il 13 dicembre del 2016.

Nonostante questo aspetto, sono molte le innovazioni che a partire dal 14 dicembre divengono obbligatorie: ad esempio le modalità di etichettatura sia riferite agli elementi obbligatori che alla dimensione dei caratteri che al loro posizionamento sulla confezione; l’obbligo di evindenziare adeguatamente in etichetta le sostanze che possono provocare allergie, l’utilizzo di denominazioni specifiche per determinate classi di ingredienti e le modalità di calcolo in percentuale degli ingredienti cosiddetti caratterizzanti.

Un discorso a parte va riservato all’etichettatura dei prodotti sfusi (art. 44) relativamente alla quale è in via di predisposizione da parte del Ministero delle Attività Produttive un DPCM specifico che dovrà occuparsi di rivedere in parte il D.Lgs 109/92 ed in parte intervenire anche sulle sanzioni correlate alla mancata o sbagliata applicazione di quanto previsto dal Regolamento.

Infine un cenno  va fatto sul tema della responsabilità oggettiva che, a partire da questo Regolamento, viene chiaramente ed in modo inequivocabile attribuita all’impresa che appare in etichetta, Ciò comporta una serie di conseguenze non certo marginali, poichè rende per un verso più semplice il rapporto produttore/distributore ma per l’altro assegna a quest’ultimo responsabilità che prima erano sostanzialmente in capo al fornitore all’ingrosso.

Per iniziativa di EBIPAN , Ente bilaterale per la Panificazione , lunedì ultimo scorso ha avuto luogo un importante convegno su questo tema che ha visto l’intervento  di esperti quali ad esempio , il dott. Alfonso SELLITTO della SSICA ( le diapositive della sua relazione sono visibili sul sito dell’EBIPAN all’indirizzo : www.ebipan.org ) ma anche dei tecnici di ITALMOPA , l’organizzazione nazionale dei mugnai e dei Pastai e quelli di ASSITOL, che ragruppa le industrie produttrici di margarine, grassi, olii ma anche semilavorati e lievito.

Di particolare importanza è stata anche la presentazione di uno specifico software predisposto dalla software house RDS NORDEST specializzata in prodotti informatici per l’industria alimentare ma che in questo caso ha saputo proporre una soluzione semplice e alla portata sia delle microimprese che delle associazioni di categoria con un prodotto dedicato all’etichettatura  generale ( un’ anteprima cliccando qui : software VIDA etichettaturama anche, in particolare a quella nutrizionale rispondendo così ad una richiesta pressante da parte di molte imprese ed associazioni che vedono con preoccupazione la scadenza del 14 dicembre prossimo.

Per analizzare le problematiche della nuova etichettatura anche con l’aiuto di esempi pratici e concreti l’Unione Regionale Panificatori del FVG in collaborazione con l‘Ente bilaterale regionale della Panificazione ha organizzato  un convegno per

LUNEDI’ 1° DICEMBRE

ore 15,30

a Trieste, Stazione Marittima, Sala Oceania,

“le nuove norme di etichettatura per il Pane e i Prodotti da forno”

I lavori seguiranno il seguente Ordine del Giorno :

  • presentazione generale del regolamento 1169/2011
  • Dal  D.Lgs. 109/92 al  Reg. 1169/2011 : cosa cambia nell’etichettatura del pane e dei prodotti da forno
  • Evidenziazione degli allergeni
  • TMC e data di scadenza.
  • Responsabilità dell’operatore.
  • Etichettatura attuale e etichettatura nutrizionale :  un software dedicato.

Data l’ampiezza dei temi trattati si raccomanda la massima puntualità .


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SANZIONI AMMINISTRATIVE in materia agroalimentare: introdotto l’isituto della diffida

Con il : Decreto legge 24 giugno 2014, n. 91, attualmente in fase di conversione e in seconda lettura alla Camera, è stato introdotto l’isituto della diffida per tutte le sanzioni amministrative in materia agroalimentare. in pratica, dunque, qualora ad esempio un’etichetta non risultasse formalmente corretta, gli organi ispettivi (quali ad esempio il NAS) dovranno diffidare l’azienda e soltanto qualora la stessa non ottemperi alla diffida entro il termine di  venti giorni si procederà all’irrogazione della sanzione amministrativa.

ecco il testo ancora provvisorio, essendo possibili ulteriori modifiche in sede di conversione, del comma 3 sopra richiamato:

«3. Per le violazioni alle norme in materia agroalimentare, per le quali è prevista l’applicazione della sola sanzione amministrativa pecuniaria, l’organo di controllo incaricato, nel caso in cui accerta per la prima volta l’esistenza di violazioni sanabili, diffida l’interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro il termine di venti giorni dalla data di ricezione dell’atto di diffida e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell’illecito amministrativo. Per violazioni sanabili si intendono errori e omissioni formali che comportano una mera operazione di regolarizzazione ovvero violazioni le cui conseguenze dannose o pericolose sono eliminabili. In caso di mancata ottemperanza alle prescrizioni contenute nella diffida di cui al presente comma, entro il termine indicato, l’organo di controllo procede ad effettuare la contestazione, ai sensi dell’articolo 14 della legge 24 novembre 1981, n. 689. In tale ipotesi è esclusa l’applicazione dell’articolo 16 della citata legge n. 689 del 1981.

Rientrando la misura di cui sopra nell’ambito dei provvedimenti relativi al rilancio del comparto agricolo, in un primo tempo l’interpretazione corretta sembrava essere che la stessa non fosse applicabile alle altre imprese.

Con circolare del MIPAF del 2 luglio 2014 indirizzata ai propri organi di vigilanza, il Ministero delle Politiche Agricole ha invece chiarito che l’istituto della diffida deve essere applicato a tutte le imprese agroalimentari. Ecco la parte della circolare che lo spiega:

LA DIFFIDA

Il comma 3 prevede la generale estensione, per tutte le violazioni alla normativa agroalimentare che prevedono la sola sanzione pecuniaria, dell’istituto della diffida, purché le predette violazioni siano di lieve entità e sanabili. La diffida quindi non riguarda solo le imprese agricole, ma tutti i soggetti che violano norme agroalimentari sanzionate amministrativamente.

In tali casi l’organo di controllo diffida il soggetto interessato ad adempiere alle prescrizioni violate entro un termine di venti giorni dalla data di ricezione dell’atto di diffida (che quindi può anche non essere contestuale al controllo) e ad elidere le conseguenze dannose o pericolose dell’illecito amministrativo.

A differenza di altri modelli di diffida presenti nell’ordinamento, la diffida del DL 91 si applica anche ai prodotti posti in vendita al consumatore finale, con esclusione delle violazioni delle norme in materia di sicurezza alimentare.

Per norme in materia di sicurezza alimentare devono intendersi in senso stretto quelle tese a tutelare la salute umana.

Vale la pena di notare che alla base delle motivazioni del provvedimento non vi è tanto la volontà di semplificare la vita alle imprese (o, perlomeno, non vi è solo questa motivazione) bensì, più banalmente, la necessità da parte della Stato di procedere a sanzioni pecuniarie solo laddove le stesse siano recuperabili con certezza.

E’ illuminante in tal senso il parere espresso dal Servizio del Bilancio del Senato :


il comma 3 introduce l’istituto della diffida per tutti gli 

illeciti agroalimentari di lieve entità, il che determinerà una netta riduzione del

contenzioso amministrativo, con un risparmio di spesa in termini di minore

ingolfamento dei tribunali per cause che spesso hanno sanzioni edittali di poche

migliaia di euro che solo in minima parte vengono incassate, peraltro dopo più gradi

di giudizio e parecchi anni – se non prescritte – con costi unitari molto elevati.

Il comma 4 amplia la gamma delle modalità di estinzione dell’obbligazione

pecuniaria spontanea, prevedendo la riduzione del 30 per cento delle sanzioni

amministrative pecuniarie nel caso di pagamento effettuato entro cinque giorni.


ai sensi del vigente sistema sanzionatorio, nel 2013  

l’ICQRF ha emesso 2.194 ordinanze, per un valore di 15.751.895 euro: di esse solo

892 (il 40 per cento) hanno dato luogo a pagamenti, per un importo di 1.384.353

euro.

In pratica, del valore delle ordinanze emesse nel 2013, solo il 9 per cento

viene ad essere pagato: il resto si trascina per lungo tempo in contenziosi che

danno risultati economici modesti. Sempre con riferimento al 2013, l’incasso


derivante dal contenzioso delle ordinanze pregresse è stato di 2.793.453 euro.

Riteniamo superfluo qualunque commento….

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Contributo in compensazione (sconto energia legge regionale 22/2010) e Pagamento della Tariffa Aziende Sanitarie per attività con prevalenza ingrosso

CONTRIBUTO IN COMPENSAZIONE DI CUI ALL’ARTICOLO 2 COMMA 1 LETT. A), B), C) DELLA L.R. 22/2010:

Comunicazione di apertura dei termini per l’invio telematico delle dichiarazioni relative al 2013

Si comunica che a decorrere dal 07/01/2014 è possibile rendere in via telematica la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, relativa all’anno 2013, attestante il rispetto degli obblighi e la conservazione dei requisiti previsti dal regolamento n. 126/2011.

L’invio telematico delle suddette dichiarazioni deve essere effettuato entro le ore 24:00 del 1° marzo 2014, a pena di decadenza.

Per rendere la dichiarazione occorre possedere un’idonea smart card (vedi link “informazioni su utilizzo smart card”) e accedere all’applicativo – disponibile sul sito www.regione.fvg.it, area tributi, pagina dedicata al contributo in compensazione – tramite il link “beneficiario” o “intermediario” all’interno della sezione invio on-line.

Le istruzioni per l’utilizzo dell’applicativo sono disponibili nel manuale operativo presente nella medesima sezione.

ATTENZIONE

Al fine di garantire l’evasione di tutte le richieste di variazione del rappresentante legale del beneficiario e del rappresentante legale dell’intermediario, in tempo utile per l’effettuazione dell’invio telematico della dichiarazione, le relative richieste devono essere inoltrate in via telematica entro le ore 18:00 del 27 febbraio 2014.

Entro il medesimo termine devono pervenire all’indirizzo e-mail tributi@regione.fvg.it le comunicazioni di avvenuta fusione.

Per l’ assistenza tecnica all’accesso al servizio telematico o al suo utilizzo è attivo il numero telefonico 040 3737177 (orario: lun. – ven. 8.00 – 18.00; sab. 8.00 – 13.00).

SCADENZA DEL PAGAMENTO, QUALORA DOVUTO,  DELLA TARIFFA PREVISTA DAL D.LGS 194/2008 RIGUARDO L’ ENTITA’ PRODUTTIVA

Si ricorda che tutti i panifici, pasticcerie, depositi alimentari e imprese che ricadono nella sezione 6 del D. Lgs 194/2008 con “attività prevalente all’ ingrosso”, ossia attività anche artigianali che commercializzano non al dettaglio una percentuale della propria produzione superiore al 50% sono tenute a pagare una tariffa all’ A.S.S. di competenza calcolata sulla base dell’ entità produttiva dell’ anno precedente.

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scadenze di gennaio

Riceviamo e pubblichiamo il testo di una circolare predisposta dall’ssociaizone Panificatori di Trieste

SCADENZA DEL PAGAMENTO, QUALORA DOVUTO,  DELLA TARIFFA PREVISTA DAL D.LGS 194/2008 RIGUARDO L’ ENTITA’ PRODUTTIVA

Si ricorda che tutti i panifici, pasticcerie, depositi alimentari e imprese che ricadono nella sezione 6 del D. Lgs 194/2008 con “attività prevalente all’ ingrosso”, ossia attività anche artigianali che commercializzano non al dettaglio una percentuale della propria produzione superiore al 50% sono tenute a pagare una tariffa all’ A.S.S. di competenza calcolata sulla base dell’ entità produttiva dell’ anno precedente.

Pertanto, si invitano le ditte soggette al pagamento della predetta tariffa, di contattare i nostri uffici per valutare la fascia produttiva di appartenenza e il pagamento del bollettino indirizzato all’ A.S.S.

INVIO DICHIARAZIONI ANNO 2013 – CONTRIBUTO IN COMPENSAZIONE DI CUI ALL’ART. 2 C. 1 LETT. A, B, C DELLA L.R. 22/2010

In riferimento alle domande di contributo in compensazione  inviate alla Regione FVG nel 2011, si comunica che l’Associazione, per comunicare il mantenimento dei requisiti oggetto della concessione, provvederà ad inviare gratuitamente la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, relativa all’anno 2013, attestante il rispetto degli obblighi e la conservazione dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

Pertanto, si prega di venire in ufficio per prendere visione delle dichiarazioni e firmare le stesse entro il 14/02/2014 a pena di revoca del contributo.

SERVIZIO SORVEGLIANZA SANITARIA – VISITE MEDICHE

Si comunica che è necessario essere in regola con le scadenze delle visite mediche, che sia per i dipendenti che soci / collaboratori familiari (addetti al laboratorio e autisti), sono da effettuarsi obbligatoriamente a scadenza ciclica presso lo Studio del medico competente.

Le aziende che non sono in regola rischiano di incorrere in sanzioni pesanti; inoltre  il medico competente da loro nominato ha potere di richiedere la revoca dell’incarico; pertanto si sollecita ancora una volta di rispettare tale obbligo.

VERIFICA IMPIANTO DI MESSA A TERRA AI SENSI DEL DPR 462/2001

Si ricorda che a partire dal 2002 tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo di far seguire le verifiche periodiche degli impianti elettrici di messa a terra, con periodicità biennale (per i laboratori) , quinquennale (per i negozi) e in seguito ad interventi di manutenzione straordinaria sull’impianto.

Le verifiche periodiche possono essere seguite soltanto da organismi ispettivi abilitati dal Ministero delle attività produttive o in alternativa da Asl / Arpa (e non da professionisti o installatori di impianti non abilitati).

La verifica è a carico del datore di lavoro e non del proprietario dell’immobile ed è obbligatoria anche se non si hanno dipendenti.

In caso di mancata verifica il datore di lavoro può andare incontro a sanzioni civili e anche penali.

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L’Unione Regionale Panificatori: il nostro bilancio di fine anno

Con questa lettera aperta L’Unione Regionale Panificatori traccia un bilancio dell’attività svolta nel corso del 2013 e formula a tutti i colleghi un caloroso augurio per il nuovo anno.

Cari colleghi,

si chiude in questi giorni un anno che per i panificatori del Friuli Venezia Giulia è stato molto difficile ma che ha anche registrato alcuni rilevanti elementi di positività che inducono se non all’ottimismo , quanto meno, a sottolineare come la nostra categoria, per quanto grave sia il momento sta attraversando, non ha certamente rinunciato alla  battaglia per rimanere da protagonista sul mercato.

Finalmente conclusa la lunga vicenda per la valorizzazione del pane fresco

L’approvazione definitiva del regolamento sul pane fresco rende finalmente pienamente attuativa la normativa regionale (Legge regionale n.12 del 22 aprile 2002) sulla panificazione artigianale consentendo ai consumatori di distinguere chiaramente il pane veramente fresco da quello conservato o congelato o ottenuto per completamento di cottura di pane precotto.  Uno strumento non certo marginale nella quotidiana lotta che vede i panificatori artigiani confrontarsi con la grande distribuzione. Starà ora ai panificatori saper valorizzare ed utilizzare pienamente questa importante norma che riconosce anche come la denominazione di panificio debba essere riservata unicamente alle imprese in grado di svolgere l’intero ciclo produttivo del pane.

Questo risultato è stato raggiunto dopo un lungo, costante ed approfondito confronto con gli uffici della Regione, che si è fatto sempre più serrato nella prima metà del 2013 fino a giungere finalmente, agli inizi di novembre e per primi in Italia, all’emanazione del regolamento ed alla completa operatività della legge.  Su questa fondamentale ed articolata norma, per esaminarla e farla conoscere a fondo, l’Unione Regionale organizzerà nei primi mesi del 2014 un convegno regionale.

Relazioni sindacali ed Ente Bilaterale Regionale

Nel contempo è proseguita l’attività del tavolo delle relazioni sindacali regionali e dell’Ente Bilaterale Regionale in appoggio ed assitenza alle imprese e lavoratori soprattutto per quanto riguarda la stipula di accordi per la detassazione della produttività (purtroppo poco utilizzabile se non con rischi per le imprese)per le difficoltà che la normativa nazinale ha imposto),  l’applicazione della Cassa in Deroga e nei rapporti con gli assessorati regionali al Lavoro e alle Attività Produttive, nonché la partecipazione attiva ai tavoli di consultazione e concertazione avviati dalla Regione in vista della programmazione dei Fondi Europei fino al 2020.

I panificatori e la crisi economica regionale: lettera al presidente Letta

Ma l’Unione Regionale non si è limitata alla sola attività locale: importante in tal senso la lettera inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta in occasione degli incontri trilaterali con Slovenia ed Austria nei primi giorni di settembre con la quale si sottolineava la necessità che il Governo Italiano prendesse precise iniziative a tutela delle attività economiche di confine ( tra le quali, ovviamente, la panificazione artigiana) fortemente penalizzate dalla concorrenza slovena ed austriaca con regimi di tassazione, costo del lavoro e burocrazia tali da mettere a serio rischio di sopravvivenza il tessuto economico regionale.

Un appello al quale il presidente del consiglio ha indirettamente ma chiaramente risposto il 2 ottobre nel corso del suo intervento al Senato per la richiesta di fiducia  al Governo dichiarando testualmente

…”Nessuna svendita, ma fondamentali immissioni di nuovi capitali per essere più competitivi ed evitare quelle delocalizzazioni che soprattutto nelle Regioni del Nord, con le vicine e competitive aree della Slovenia, dell’Austria e della Svizzera, rendono complesso il lavoro delle nostre piccole e medie imprese”.

Una fondamentale affermazione che le istituzioni locali, Regione, Province e Comuni avrebbero dovuto saper valorizzare e richiamare e che invece, purtroppo, è caduta  nell’indifferenza generale di una politica che sembra del tutto inconsapevole e passiva rispetto alla tragedia economica che in questa Regione si sta consumando.

Per questo, proprio in questi giorni, facendoci carico di un problema che non è solo dei panificatori, l’Unione Regionale Panificatori ha nuovamente scritto al Presidente del Consiglio non solo per augurargli buon anno ma soprattutto per ricordargli quell’impegno così solennemente e pubblicamente assunto.

Fiscalita’ e correttivi agli Studi Di Settore per le aree di confine

Agli inizi di dicembre, in occasione dell’annuale riunione nazionale degli esperti per gli studi di Settore tenutasi a Roma con la partecipazione dei massimi vertici di SOSE e  dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo chiesto una valutazione concreta delle pesanti ricadute che la concorrenza slovena provoca sulle imprese di panificazione (e non solo quelle), determinando situazioni  di non congruità fiscale dovute all’impossibilità di adeguare i ricavi nella misura dovuta proprio per la concorrenza confinaria. Una proposta accolta che dovrà vedere nei prossimi mesi la nostra Unione Regionale confrontarsi con l’Osservatorio Regionale fiscale al fine di determinare  correttamente quanto tutto questo incida sui ricavi delle imprese.

La salute : Il progetto regionale “PANE POCOSALE”

A settembre è anche partito il progetto regionale “PANE POCOSALE” attuato nell’ambito dell’azione nazionale del ministero della Sanità “GUADAGNARE IN SALUTE“  e che vede in prima fila i panificatori, accanto alla Sanità Regionale, ai medici cardiologi ospedalieri e a molte altre istituzioni mediche regionali, nel promuovere una alimentazione più sana basata su una sostanziale riduzione del consumo di sale.

TARES: una vicenda ancora irrisolta

Infine, è di questi giorni la lunga e complessa vicenda della TARES che vede le amministrazioni comunali delle quattro provincie regionali su posizioni diversificate e con altre organizzazioni – Confartigianato Trieste in primo luogo – che ancora una volta tentano di strumentalizzare vicende estremamente delicate per le imprese per una propria promozione senza indagare a fondo sulle questioni.

La diffusione della nota ministeriale che abbiamo pubblicato sul nostro sito fa finalmente chiarezza per tutti su quale categoria di tributo debba essere applicata ai panificatori artigiani: un risultato raggiunto grazie all’unità della categoria a livello nazionale dove tutti, indipendentemente da appartenenze o distinguo di posizione sindacale, si sentono in primo luogo parte di un’unica grande famiglia i cui membri sono fortemente consapevoli  che nessuno può sostituirsi a loro nel tutelare i propri interessi: e la vicenda TARES lo dimostra pienamente.

Come i panificatori e coloro che hanno avuto la pazienza di leggere questwe nostre note, l’attività dei panificatori di questa Regione non si è limitata ai soli interessi di categoria bensì ha tentato in ogni modo di mettersi al servizio dell’economia regionale nella consapevolezza per un verso che non vi può essere futuro se non in un contesto economico generale risanato e dall’altro che, purtroppo, le istituzioni locali sembrano assenti ed impotenti nel fronteggiare una crisdi che rischia di travolgere tutto e tutti.

Le istituzioni locali : una latitanza micidiale.

E’, ad esempio, estremamente grave che nessuno di coloro che rappresenta i cittadini in questa Regione abbia chiesto al presidente del Consiglio cosa intendeva concretamente fare per almeno salvare,  se non rendere più competitive le nostre piccole imprese ma, anzi, come dimostra la vicenda TARES del Comune di Trieste,  si è cercato solo di spremerle ulteriormente senza ritegno.

Non è questa la mentalità con la quale usciremo dall’attuale fase recessiva, ma non importa: sappiano i panificatori di questa regione che la loro Unione non si tirerà mai indietro né avrà mai paura di dire chiaramente quello che pensa per quanto in alto esso sia.

Cari colleghi, con questa rassicurazione vi inviamo un caloroso abbraccio augurando un 2014 che dia a voi, alle vostre famiglie e a quelle dei vostri collaboratori tutti una speranza reale per un futuro più sereno nel nostro lavoro.

Un cordiale saluto.

L’unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Giulia.

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ANCORA SULLA TARES ovvero: come far passare per “straordinaria vittoria” un contentino

In questi giorni tutti i panificatori triestini hanno ricevuto un comunicato di Confartigianato Trieste, a firma del suo segretario Enrico Eva, con la quale si sottolinea la straordinaria  vittoria nei confronti dell’Amministrazione Comunale” con la quale, secondo Eva,  si vedrebbero di fatto annullati gli aumenti della TARES a carico delle nostre imprese.

La straordinaria vittoria consisterebbe nell’accoglimento da parte Sindaco Cosolini  e dell’assessore Montesano della proposta di Confartigianato,  di far transitare tutti i laboratori di panificazione nella categoria 25.

Così, mentre il sindaco di Trieste si sceglieva gli interlocutori con Eva in prima fila che minacciava sfracelli e scioperi fiscali  , L’associazione Panificatori verificava in silenzio e senza proclami, tramite la Federazione Nazionale Panificatori, come avrebbero dovuto stare veramente le cose.

E ciò che risulta, almeno per quanto riguarda i panificatori, è che Confartigianato non ha ottenuto nessuna  “straordinaria vittoria”  bensì soltanto un contentino  avendo diritto i panificatori artigiani (e non solo questi, ma anche i  pasticceri e i gelatai) a rientrare nella ben più conveniente categoria 21.

Tale diritto è stato infatti riconosciuto dal Ministero Dell’Economia e delle Finanze, Ufficio XII Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo fiscale in risposta ad un interpello sollecitato dai panificatori e presentato dal Comune di Cuneo con il quale si afferma testualmente che “ si ritiene che, nel caso in cui si consideri un’attività artigianale diretta alla produzione di beni specifici, sia di tipo alimentare  – come ad esempio panetteria, pasticceria, gelateria e simili con laboratori – sia di diverso tipo , la categoria da utilizzare è senz’altro la categoria 21 relativa ad attività artigianali di beni specifici.

Da notare che nelle tabelle ministeriali la quantità  presuntiva di rifiuto prodotto dalla categoria 25 è circa 4 volte quella della 21, con tutte le ovvie conseguenze in termini di tributi.

E’ anche  opportuno sottolineare come lo scritto in questione richiami la necessità di effettuare l’inserimento in una delle categorie sulla base dei codici ATECO, posizione che l’Associazione Panificatori di Trieste aveva già sostenuto nell’incontro avuto con l’Assessore Montesano.

L’associazione Panificatori di Trieste, in coordinamento con L’Unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Giulia,  ha già trasmesso in forma integrale il parere ministeriale (a firma del direttore generale) all’assessore Montesano invitandolo ad avviare i necessari approfondimenti e ad assumere i correttivi conseguenti.

Questa vicenda dimostra ancora una volta che è fin troppo facile per un funzionario  - che non paga di tasca sua – prima minacciare scioperi fiscali  e poi fare del gratuito trionfalismo accontentandosi di risultati quanto meno superficiali rinunciando ad approfondire seriamente le questioni.

Più difficile e forse meno gratificante lavorare in silenzio per chi ha quale unico obiettivo tutelare le imprese della propria categoria e non quello di fare tessere sindacali.

Per chi fosse interessato al testo ministeriale, lo stesso cosaì come le tabelle che individuano le categorie da applicare sono  consultabile on-line sul sito web della Unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Giulia  :  www.panificatori.fvg.it

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IMPORTANTE: PER LA TARES I PANIFICATORI DEVONO STARE NELLA CLASSE 21

Come noto, la TARES sta costituendo un grosso problema economico per le aziende di panificazione che in alcuni casi si sono viste aumentare dai comuni il tributo anche del 230 %.

In particolare, fin dal mese di agosto l’Associazione Panificatori di Cuneo – che doverosamente ringraziamo – ha sollevato il problema  agendo direttamente nei confronti del Comune di Cuneo che, messo alle strette, ha rivolto un interpello al Ministero dell’Economia e Finanze per avere conferma del fatto che le imprese di panificazione artigiane andavano inserite nella classe di tributo 25.

La risposta all’interpello in questione è giunta solo nel mese di dicembre, ma in ogni caso ha fatto chiarezza sul problema smentendo quanto sostenuto dal comune di Cuneo e specificando che la categoria corretta per le attività artigianali di produzione, e quindi per i panificatori così come per le pasticcerie gelaterie e simili sia “senz’altro la 21″ .

Premesso un tanto, e specificando che il testo ministeriale in questione è gia stato trasmesso all’Assessore del Comune di Trieste perchè possa operare le opportune rettifiche, nell’intento di darne la massima diffusione lo pubblichiamo in allegato alla presente comunicazione. Alleghiamo inoltre, per ogni utile confronto,  l’Allegato 1° del DPR 27 aprile 1999 n. 158  per quanto riguarda le tabelle relative alle categorie con i rispettivi parametri di produzione rifiuti.

Si noti come per la categoria 25 il parametro della potenziale produzione di rifiuti (per il Nord Italia) vada da 2,02 a 2,76 mentre nel caso della 21 vada da 0,55 a 1,09, quindi circa un quarto della 25.

Ci si consenta soltanto di sottolineare come, ancora una volta, sono solo e soltanto le nostre Associazioni Panificatori ad affrontare in modo esaustivo i problemi lasciando da parte facili trionfalismi di chi si accontenta di lisciare il pelo al Sindaco o di  essere ricevuto da qualche autorità locale che con troppa faciloneria ha emanato un provvedimento che avrebbe richiesto confronti ed approfondimenti ben più seri anche per evitare alle amministrazioni comunali quali quella triestina  imbarazzanti marce indietro e figuracce.

Link alla nota del Ministero delle Finanze

TABELLE CATEGORIE TARES

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Lettera di fine anno al presidente Enrico Letta

Pubblichiamo di seguito la lettera che il presidente dell’Unione Regionale Panificatori ha inviato al Presidente del Consiglio On. Enrico Letta per richiamare gli impegni assunti in Senato relativamente alle imprese della nostra fascia confinaria.

ecco il testo integrale della lettera:

Preg.mo Presidente  On. Enrico Letta

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi- Piazza Colonna 00187 – Roma

Signor Presidente,

Le scrivo a nome dei panificatori del Friuli Venezia Giulia prima di tutto per augurarLe un 2014 che veda finalmente possibile risovere, o quantomeno avviare a soluzione i drammatici problemi del nostro Paese.

Le scrivo anche per ringraziarLa di aver voluto recepire, il 2 ottobre di quest’anno, in occasione del Suo discorso al Senato per la richiesta di fiducia, il nostro forte ed accorato appello per avviare azioni – sia a livello nazionale che ove possibile di accordi bilaterali che consentano alle piccole imprese del Friuli venezia Giulia di superare l’attuale fortissima concorrenza degli Stati confinanti che rischia di portare l’economia locale al collasso.

E’ stata per noi di vero conforto e speranza la dichiarazione che mi permetto di riportare in questa sede:  …”Nessuna svendita, ma fondamentali immissioni di nuovi capitali per essere più competitivi ed evitare quelle delocalizzazioni che soprattutto nelle Regioni del Nord, con le vicine e competitive aree della Slovenia, dell’Austria e della Svizzera, rendono complesso il lavoro delle nostre piccole e medie imprese”.

Purtroppo, però ancor oggi attendiamo con speranza che a questa dichiarazione facciano seguito fatti concreti, né nei provvedimenti successivamente assunti – ivi compresa la Legge di Stabilità – abbiamo rinvenuto elementi concreti che ci confortassero in tal senso.

Non abbiamo neppure alcun segnale che le  istituzioni locali e neppure i parlamentari di questa Regione, che pure dovrebbero aver registrato con interesse la Sua dichiarazione d’intenti, ne abbiano colto l’importanza né sollecitato un seguito che attendevamo e tuttora attendiamo con speranza.

Ecco perché, signor presidente, oggi vogliamo formularLe non soltanto un sincero augurio per il Nuovo Anno, ma anche quello che la Sua dichiarazione trovi finalmente concretezza affinchè anche per i nostri panificatori e per tutte le piccole imprese di questa regione il 2014 si apra veramente sotto auspici di ripresa economica reale e non di un ulteriore inarrestabile declino.

Nel ringraziarLa dell’attenzione che anche questa volta sono certo  vorrà prestare alla presente, Le invio cordiali saluti.

Edvino Jerian

(Unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Gulia)

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Regolamento Pane Fresco in vigore dal 14 novembre

Con la pubblicazione del Regolamento sul Bollettino Ufficiale della Regione, avvenuta oggi, si completa l’iter della norma in materia di panificazione e a partire da giovedì 14 novembre le definizioni di PANE FRESCO, PANE CONSERVATO, PANIFICIO, FORNO DI QUALITA’ e RESPONSABILE DI PANIFICAZIONE diventano reali a tutti gli effetti.

A partire da domani, 14 novembre, dunque, la norma entra in vigore .

Non vi è dubbio che si tratta di una conquista storica per i pnostri panificatori artigiani che vedono finalmente valorizzato pienamente il proprio lavoro da una legge che per un verso mette in evidenza le nostre realtà produttive troppo spesso confuse con fornetti che si limitano a scaldare pane vecchio di mesi conservato con il freddo o in altri modi e per un altro mettono finalmente il consumatore in condizioni di comprendere che cosa sta effettivamente acquistando.

Ora sta a noi fornai usare bene e valorizzare pienamente i contenuti di questa norma voluta a livello nazionale più di 10 anni fa dalla Federazione Italiana Panificatori. la nostra è la prima regione nella quale questo difficile e complesso iter normativo si conclude vedendo accolte tutte le proposte fatte fin da allora dalla federazione.

Di questo dobbiamo essere comunque riconoscenti agli uffici regionali con i quali l’Unione Regionale ha lavorato in stretto coordinamento soprattutto in questi ultimi mesi che hanno visto la messa a punto conclusiva del provvedimento.

E dobbiamo anche rendere merito al vicepresidente della Giunta regionale nonchè assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello che ha insistito affinchè la giunta approvasse in via d’urgenza il provvedimento.

A tale proposito, l’Unione Regionale ha inviato una lettera di ringraziamento al Vicepresidente della regione FVG per il lavoro svolto e per la tanto attesa conclusione.

di seguito pubblichiamo la lettera inviata all’Assessore Bolzonello.

Assessore Bolzonello 13 nov 2013

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