L’Unione Regionale Panificatori: il nostro bilancio di fine anno

Con questa lettera aperta L’Unione Regionale Panificatori traccia un bilancio dell’attività svolta nel corso del 2013 e formula a tutti i colleghi un caloroso augurio per il nuovo anno.

Cari colleghi,

si chiude in questi giorni un anno che per i panificatori del Friuli Venezia Giulia è stato molto difficile ma che ha anche registrato alcuni rilevanti elementi di positività che inducono se non all’ottimismo , quanto meno, a sottolineare come la nostra categoria, per quanto grave sia il momento sta attraversando, non ha certamente rinunciato alla  battaglia per rimanere da protagonista sul mercato.

Finalmente conclusa la lunga vicenda per la valorizzazione del pane fresco

L’approvazione definitiva del regolamento sul pane fresco rende finalmente pienamente attuativa la normativa regionale (Legge regionale n.12 del 22 aprile 2002) sulla panificazione artigianale consentendo ai consumatori di distinguere chiaramente il pane veramente fresco da quello conservato o congelato o ottenuto per completamento di cottura di pane precotto.  Uno strumento non certo marginale nella quotidiana lotta che vede i panificatori artigiani confrontarsi con la grande distribuzione. Starà ora ai panificatori saper valorizzare ed utilizzare pienamente questa importante norma che riconosce anche come la denominazione di panificio debba essere riservata unicamente alle imprese in grado di svolgere l’intero ciclo produttivo del pane.

Questo risultato è stato raggiunto dopo un lungo, costante ed approfondito confronto con gli uffici della Regione, che si è fatto sempre più serrato nella prima metà del 2013 fino a giungere finalmente, agli inizi di novembre e per primi in Italia, all’emanazione del regolamento ed alla completa operatività della legge.  Su questa fondamentale ed articolata norma, per esaminarla e farla conoscere a fondo, l’Unione Regionale organizzerà nei primi mesi del 2014 un convegno regionale.

Relazioni sindacali ed Ente Bilaterale Regionale

Nel contempo è proseguita l’attività del tavolo delle relazioni sindacali regionali e dell’Ente Bilaterale Regionale in appoggio ed assitenza alle imprese e lavoratori soprattutto per quanto riguarda la stipula di accordi per la detassazione della produttività (purtroppo poco utilizzabile se non con rischi per le imprese)per le difficoltà che la normativa nazinale ha imposto),  l’applicazione della Cassa in Deroga e nei rapporti con gli assessorati regionali al Lavoro e alle Attività Produttive, nonché la partecipazione attiva ai tavoli di consultazione e concertazione avviati dalla Regione in vista della programmazione dei Fondi Europei fino al 2020.

I panificatori e la crisi economica regionale: lettera al presidente Letta

Ma l’Unione Regionale non si è limitata alla sola attività locale: importante in tal senso la lettera inviata al presidente del Consiglio Enrico Letta in occasione degli incontri trilaterali con Slovenia ed Austria nei primi giorni di settembre con la quale si sottolineava la necessità che il Governo Italiano prendesse precise iniziative a tutela delle attività economiche di confine ( tra le quali, ovviamente, la panificazione artigiana) fortemente penalizzate dalla concorrenza slovena ed austriaca con regimi di tassazione, costo del lavoro e burocrazia tali da mettere a serio rischio di sopravvivenza il tessuto economico regionale.

Un appello al quale il presidente del consiglio ha indirettamente ma chiaramente risposto il 2 ottobre nel corso del suo intervento al Senato per la richiesta di fiducia  al Governo dichiarando testualmente

…”Nessuna svendita, ma fondamentali immissioni di nuovi capitali per essere più competitivi ed evitare quelle delocalizzazioni che soprattutto nelle Regioni del Nord, con le vicine e competitive aree della Slovenia, dell’Austria e della Svizzera, rendono complesso il lavoro delle nostre piccole e medie imprese”.

Una fondamentale affermazione che le istituzioni locali, Regione, Province e Comuni avrebbero dovuto saper valorizzare e richiamare e che invece, purtroppo, è caduta  nell’indifferenza generale di una politica che sembra del tutto inconsapevole e passiva rispetto alla tragedia economica che in questa Regione si sta consumando.

Per questo, proprio in questi giorni, facendoci carico di un problema che non è solo dei panificatori, l’Unione Regionale Panificatori ha nuovamente scritto al Presidente del Consiglio non solo per augurargli buon anno ma soprattutto per ricordargli quell’impegno così solennemente e pubblicamente assunto.

Fiscalita’ e correttivi agli Studi Di Settore per le aree di confine

Agli inizi di dicembre, in occasione dell’annuale riunione nazionale degli esperti per gli studi di Settore tenutasi a Roma con la partecipazione dei massimi vertici di SOSE e  dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo chiesto una valutazione concreta delle pesanti ricadute che la concorrenza slovena provoca sulle imprese di panificazione (e non solo quelle), determinando situazioni  di non congruità fiscale dovute all’impossibilità di adeguare i ricavi nella misura dovuta proprio per la concorrenza confinaria. Una proposta accolta che dovrà vedere nei prossimi mesi la nostra Unione Regionale confrontarsi con l’Osservatorio Regionale fiscale al fine di determinare  correttamente quanto tutto questo incida sui ricavi delle imprese.

La salute : Il progetto regionale “PANE POCOSALE”

A settembre è anche partito il progetto regionale “PANE POCOSALE” attuato nell’ambito dell’azione nazionale del ministero della Sanità “GUADAGNARE IN SALUTE“  e che vede in prima fila i panificatori, accanto alla Sanità Regionale, ai medici cardiologi ospedalieri e a molte altre istituzioni mediche regionali, nel promuovere una alimentazione più sana basata su una sostanziale riduzione del consumo di sale.

TARES: una vicenda ancora irrisolta

Infine, è di questi giorni la lunga e complessa vicenda della TARES che vede le amministrazioni comunali delle quattro provincie regionali su posizioni diversificate e con altre organizzazioni – Confartigianato Trieste in primo luogo – che ancora una volta tentano di strumentalizzare vicende estremamente delicate per le imprese per una propria promozione senza indagare a fondo sulle questioni.

La diffusione della nota ministeriale che abbiamo pubblicato sul nostro sito fa finalmente chiarezza per tutti su quale categoria di tributo debba essere applicata ai panificatori artigiani: un risultato raggiunto grazie all’unità della categoria a livello nazionale dove tutti, indipendentemente da appartenenze o distinguo di posizione sindacale, si sentono in primo luogo parte di un’unica grande famiglia i cui membri sono fortemente consapevoli  che nessuno può sostituirsi a loro nel tutelare i propri interessi: e la vicenda TARES lo dimostra pienamente.

Come i panificatori e coloro che hanno avuto la pazienza di leggere questwe nostre note, l’attività dei panificatori di questa Regione non si è limitata ai soli interessi di categoria bensì ha tentato in ogni modo di mettersi al servizio dell’economia regionale nella consapevolezza per un verso che non vi può essere futuro se non in un contesto economico generale risanato e dall’altro che, purtroppo, le istituzioni locali sembrano assenti ed impotenti nel fronteggiare una crisdi che rischia di travolgere tutto e tutti.

Le istituzioni locali : una latitanza micidiale.

E’, ad esempio, estremamente grave che nessuno di coloro che rappresenta i cittadini in questa Regione abbia chiesto al presidente del Consiglio cosa intendeva concretamente fare per almeno salvare,  se non rendere più competitive le nostre piccole imprese ma, anzi, come dimostra la vicenda TARES del Comune di Trieste,  si è cercato solo di spremerle ulteriormente senza ritegno.

Non è questa la mentalità con la quale usciremo dall’attuale fase recessiva, ma non importa: sappiano i panificatori di questa regione che la loro Unione non si tirerà mai indietro né avrà mai paura di dire chiaramente quello che pensa per quanto in alto esso sia.

Cari colleghi, con questa rassicurazione vi inviamo un caloroso abbraccio augurando un 2014 che dia a voi, alle vostre famiglie e a quelle dei vostri collaboratori tutti una speranza reale per un futuro più sereno nel nostro lavoro.

Un cordiale saluto.

L’unione Regionale Panificatori del Friuli Venezia Giulia.

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